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Elementi come la rigida educazione militare, il servizio svolto come "basco verde" della Guardia di Finanza nei contesti non solo "classici" dei servizi d'istituto, ma, non poco frequentemente, in scenari urbani di crisi e border line sotto il profilo della sicurezza, unitamente alla formazione della prima esperienza universitaria basata sullo studio della sicurezza in ogni sua forma, ed alla successiva giuridica caratterizzata da una approfondita ricerca filosofico-umanistica, hanno prodotto quell'humus necessario per approdare a questo lavoro di ricerca che include, tra l'altro, parte della sua tesi di laurea. Attraverso un percorso storico-filosofico, l'autore tenta di ricostruire quell'evoluzione del pensiero giuridico che ha portato nel corso dei secoli a giustificare l'uso degli elementi coercitivi sotto l'egida del potere costituito, raccontando, analizzando ed esplodendo, le varie teorie filosofiche che si sono susseguite nei secoli, dalla nota teoria della "giustizia come l'utile del più forte" di Trasimaco nella "Repubblica" di Platone, alle più moderne concezioni filosofico-giuridiche dei rapporti tra diritto e forza, in pensatori come Carl Schmitt.